un milagro

Bene, bene, cari tutti: in data odierna scopro che la rete internet (sul lavoro!) è disponibile per una non meglio comprensibile (e temporanea, suppongo) ragione ; per questo ne approfitto e annuncio al mondo che anche il vecchio (sempre più vecchio) E2 esiste ancora. Sono reduce da un imprecisato numero di solitari (sì, sono appassionatissimo di giochi con le carte) e non ho molto da dire. Se non che gli stessi elementi che in questi anni inquietano gli interstizi del cervello di E1 (ed E3 a quanto pare), in me erano già presenti intorno ai 20. Non che fossi lungimirante (non lo sono davvero mai stato); solo che sono sempre stato esageratamente nostalgico. Se addento una mela, subito mi accorgo che ne manca un pezzo; mi “manca” un pezzo. Lasciandola lì, integra, del resto, marcisce e se ne va a puttane, non v’è cella ad atmosfera zero che tenga. Dilemma. I figli…(degli altri, of course): a mio parere son lì a ricordarti che “dieci anni ti hanno appena voltato le spalle” e mettono quotidianamente in scena quel fottuto conto alla rovescia che conduce all’inferno, tic tac, tic tac. Tutto ciò premesso, chioso con una poesiola di Borges (peraltro già presente in altro luogo di questo stesso blog, se non erro); apparentemente è cupa; tuttavia, ad una lettura un po’ più approfondita il retrogusto che lascia in bocca è vagamente dolciastro. See you again

 

“Un uomo si propone di disegnare il mondo. Nel corso degli anni popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di vascelli, di isole, di pesci, di case, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l’immagine del suo volto”.

J.L.B.

Buenos Aíres, 31 ottobre 1960

2 Risposte a “un milagro”

  1. L’ho sempre pensato che nel cuore di E2 risiede un poeta… maledetto ovviamente.

    Bravo E2, diamoci al giardinaggio dei fiori del male…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *