IN MEDIO (NON) STAT VIRTUS

Ho visto un film-documentario incentrato sul surf. Si intitola "riding the giants". Ho sentito dire ad uno dei protagonisti che il surf riporta l’esistenza alla sua essenzialità. Quando sei sulla tavola, cito testualmente le sue parole, "non te frega un cazzo della carriera o di fare soldi": Tutto si semplifica e il cervello espelle alla velocità della luce la merda che normalmente lo ottenebra.

In una delle mie vite eurocobriane precedenti (me stavo all’estero, in un appartamento spagnolo), ricordo di avere avuto il medesimo sentore.

L’ho colto anche nel post dell’amico pennellone (FILTER TIPS, ndr) che con la sua immeritata morosa se ne è andato a Zanzibar, in Africa.

Baudelaire, in una sua poesia, si paragona ad un albatro: mentre vola sopra gli abissi mari è elegante, sontuoso e magnifico, quando cade sulla coperta della nave, invece, diventa goffo, impacciato e viene irriso e volgarmente torturato dalla ciurma.

Al massimo io posso sentirmi un "maiale in gabbia sotto antibiotici". Ma la zavorra che più o meno inconsapevolmente mi ritrovo sul groppone è fatta della medesima pasta. La sopporto oramai a stento, con la lingua di fuori;

è la stessa che trattiene anche voi, rallenta anche voi, fa impazzire anche voi.

 

11 Risposte a “IN MEDIO (NON) STAT VIRTUS”

  1. concordo, ma in mezzo stiamo tutti, o quasi, o per meglio dire a volte ci togliamo di dosso il grigiore di quegli atti, sempre gli stessi, della vita, sempre quella, e cerchiamo altro. ma poi torniamo.

  2. C’è chi va sul surf, c’è chi va in africa… a me basta cucinare una buona pizza e mi sento molto + leggero… altro che tortei…

    Aloha.

  3. io però qui surfer vorrei vederli per un mesetto in fabbrica a 900 euri al mese

    vediamo se poi se ne fottono ancora dei soldi e cagate varie.

    la filosofia non è per quella gente là

    la filosofia e le massime di vita sono cose per noi, per me e per te che ci facciamo il culo e conosciamo le vera vita…altro che surfare…

  4. Comunque, anche essere un surfista che fa surf tutti i giorni sfidando vento e convenzioni si trasforma in routine.È questa la cosa triste: l’essere umano ha bisogno di routine se no impazzisce, ha paura…è impossibile sfuggirci per sempre, se uno rimanesse nell'”appartamento spagnolo” o in Africa per qualche anno se ne accorgerebbe…

    La zavorra è dentro di noi,non fuori.

    Lisa

  5. Naaa…un conto è ammazzarsi di fottutissime carte intestate, timbri, garanzie e compagnia burocratizzata bella; un conto è rischiare il sedere in equilibrio su un pezzo di vetroresina su onde di 9 metri…dai non c’è confronto!!

  6. …guarda, verrei a stare a Valencia per togliermi tutti i dubbi, se solo las malditas raizes non fossero arrivate oramai al centro della terra.

  7. Certo, eurocobra uno, su quello hai ragione, però le scartoffie si possono sempre abbandonare, basta solo accontentarsi di moooolti meno soldi ed è fatta.E per quanto riguarda entrambe le metà di eurocobra:potete venire a Valencia quando volete, dato che siete gli unici amici che non sono MAI venuti….

    ci vediamo martedì.

    Lisa

  8. chissà che non ponga rimedio alla mia mancanza proprio quest’anno (c’è pure quella regatina, tra l’altro…). E buon rientro, spero ci si veda, bye!

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