“EN LA CARRETERA”

"Sulla strada" di Jack Kerouac è un libro francamente noioso. Epperò si riscatta con un finale strepitoso che giustifica la sua notorietà. Ve ne riporto uno stralcio, così che abbiate qualcosa da raccontare ai nipotini. Se non l’avete letto, dio e la materia possano avere misecordia di voi.

"Il vecchio Dean è partito" pensai, ed ad alta voce dissi: "gli andrà bene". E via ce ne andammo al triste e svogliato concerto per il quale non sentivo il minimo desiderio e per tutto il tempo non feci altro che pensare a Dean e a come s’era rimesso in treno per farsi oltre cinquemila chilometri su quell’orribile terra e comunque non seppi mai perchè fosse venuto, se non per vedere me.
Così in America quando il sole va giù e io siedo sul vecchio diroccato molo sul fiume a guardare i lunghi, lunghissimi cieli sopra il New Jersey e avverto tutta quella terra nuda che si svolge in un’unica incredibile massa fino alla Costa Occidentale, e tutta quella strada che va, tutta la gente che sogna nell’immensità di essa, e so che nell’Iowa a quell’ora i bambini stanno certo piangendo nella terra in cui lasciano piangere i bambini, e che stanotte usciranno le stelle, e non sapete che Dio è l’Orsa Maggiore?, e la stella della sera deve star tramontando e spargendo il suo fioco scintillio sulla prateria, il che avviene proprio prima dell’arrivo della notte completa che benedice la terra, oscura tutti i fiumi, avvolge i picchi e rimbocca le ultime spiagge, e nessuno, nessuno sa quel che succederà di nessun altro se non il desolato stillicidio del diventar vecchio, allora penso a Dean Morriarty, penso perfino al vecchio Dean Moriarty, il padre che non trovammo, penso a Dean Moriarty".

Chapeau.

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