DAS LEBEN IN VENEDIG

Gita a Venezia, come i bimbi. Noi siamo, a tutt’oggi, dei bimbi: con una trentina di anni in più sulle spalle. Venezia è…no non ve lo dico, perché tutto quello che c’era da dire intorno a questo pugno di palafitte già è stato detto. In sostanza, insieme al vecchio Buldra, a Fiammetta, Paschi, Alessandra e Romano abbiamo battuto per una mezza giornata le calle (le “strade”, che, guarda caso, si chiamano nell’identica maniera in spagnolo) e i campi (le “piazze” e, ri-guarda caso, solo piazza S. Marco si chiama in questo modo) della città del leone. Il leone per quei pochi che non lo sapessero (Eurocobra compreso, fino a qualche giorno fa) tiene in mano un libro con su scritte queste parole “Pax tibi, Marce, evangelista meo”( e chi non sa il latino, Eurocobra escluso, si vada a spulciare il significato dell’espressione e lo memorizzi). Tutto ciò premesso, non vorrei che venisse travisato il senso della trasferta veneziana: esso si è incentrato soprattutto sulla ricerca dei limiti umani relativi fondamentalmente a due attività: 1) camminare, 2) ingurgitare alcolici. Devo ammettere che ho osservato con una punta di invidia quegli studenti seduti all’esterno dei “bacari” con il bicchiere di vino in mano; e tuttavia, discorrendo coi presenti di un milione di argomenti mi è sembrato che anche a noi non andasse (e/o non fosse andata) poi così male. La serata si è conclusa tra frasi disarticolate e suoni gutturali che inneggiavano al sacro valore dell’amicizia in campo S. Margherita, ove (sublime fra le eccezioni) sorge l’unica casa isolata  di Venezia. Si dice che vi abitasse il boia e che gli abitanti del luogo, non sopportandone la vicinanza, lo avessero costretto a vivere lontano da tutti. Potenza della professione.

Lascio con una frase che Alessandra mi ha gentilmente tradotto dal cinese (pronunciando con estrema cura ed abilità alcuni ideogrammi):

"svegliati al canto del gallo,

salterai come una tigre,

volerai come  il drago".

Forti i cinesi.

11 Risposte a “DAS LEBEN IN VENEDIG”

  1. Chiedo umilmente venia col capo cosparso di cenere: si dice “le calli”.

    Venusia, ho nostalgia di Camillo: mi rilassava!

    Eurocobra

  2. Effettivamente una volta che si è tradotto la scritta in latino riportata sul libro che ha in mano quel felide se ne intuisce l’importanza RIVOLUZIONARIA…

    bah, noi poveri agresti non capiamo ste cose…

    Aloha

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