Colpo di fulmine

Era un venerdì pomeriggio piovoso ed era triste. Appoggiato allo stipite della porta guardava fuori e dentro casa e non vedeva nessuno. Era solo ed era evidente; solitudine pura e semplice circondata da ansia fisicamente allo stato puro.

Da cinque giorni non parlava con nessuno. Con i colleghi non poteva perchè i colleghi non erano vivi o almeno, vivevano beati nella loro florida situazione costruita ad arte di orticello ben curato, noncuranti che le giornate in quelle stanze trascorrevano via senza alcuna pulsione vitale. Una cappa mortale era stata dipinta sul palazzo stile austro-ungarico e sui morti viventi che lo abitavano per otto ore al giorno.

Vita era la parola che risuonava più spesso nella sua testa e vita era proprio quello che gli mancava. 

Era un venerdì pomeriggio piovoso e fumava appoggiato allo stipite della porta guardando l’acqua che entrava piano in casa allagando la cucina e portando dentro tutta la desolante solitudine di quel maledetto paese.

E fu in quel momento il colpo di fulmine; scese rapido come una cascata o forse molto di più lungo la grondaia della casa vicina, urlando si infilò tra le spranghe del cancello di ferro del suo giardino, seguì le canalette sotterranee che conducevano alla porta di casa ed infine lo attraversò rapido ed indolore come una morte improvvisa non sentì più niente, pace assoluta e nel cadere sul pavimento ricordò per un attimo ancora di quanto quel venerdì pomeriggio piovoso fosse stato proprio una cazzo di giornata.

 

12 Risposte a “Colpo di fulmine”

  1. Era un mercoledì pomeriggio qualsiasi, il caldo soffocante gli impediva di cazzeggiare a dovere come solitamente faceva e allora decise di lavorare… ma poi ci ripensò.

    FINE

    Aloha

  2. no, assolutamente no.

    Mi è piaciuto molto, anzi mi ha aiutato a superare il brutto momento in cui pensavo di voler lavorare… è passato ora, non ti preoccupare.

    Aloha

  3. amico eurocobra sei sorprendente, sono sincero, a me piace molto come altri gia’ letti ultimamente. complimenti

    lanonimogiud

  4. Aloha: ah ok. Mi raccomando quando ti viene di nuovo un attacco, chiudi gli occhi e respira profondamente, vedrai che ti passa

    Anonimo giudicariese: grazie ma tu questi post intimisti non devi leggerli che ti fanno male… farò dei post a te dedicati che parlano solo di figa, sole e mare.

    M.: nun te capisco… devi parlà romano.

  5. bravo fradicio.

    adesso puoi pure cominciare con gli inibitori della recaptazione della serotonina. vai dal medico e fagli vedere quello che hai scritto. vedrai che ti fa subito la ricetta.

    Buldra.

  6. ma no…il vecchio buldra ha capito tutto! Ad ogni modo (a beneficio del solo Eurocobra, rimasto il solo a questo mondo a non comprendere un pò d’inglese) la traduzione è: “le tue più antiche (o vecchie, o radicate) paure sono le peggiori (o le più gravi) e “la malattia è uno stato mentale”; M.

    P.S.

    A Rizzolona, dajie na lezione de inglese all’Eurocò.

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